La sostenibilità ambientale è diventata una priorità per qualunque tipo di industria, ma quelle che producono e utilizzano plastica sembrano essere particolarmente impegnate nella riduzione del loro impatto ambientale.
Le imprese di questo settore utilizzano diverse strategie per essere sempre più green, alcune applicabili ad ogni tipo di attività produttiva e altre molto specifiche.
Andiamo a capire meglio come operano e quali benefici ne trae l’ambiente.
Cosa significa sostenibilità nell’industria della plastica
In generale la sostenibilità ambientale può essere definita come un insieme di processi virtuosi e di cambiamenti culturali che consentono al progresso socioeconomico di avanzare, ma rispettando le risorse del pianeta e il clima.
Questo principio è applicato anche dalle attività produttive, perché chi le dirige è cosciente del fatto che i processi di produzione, la logistica e anche la digitalizzazione influiscono sulla salute del pianeta, se non gestiti, appunto, in un’ottica ecologica.
L’industria della plastica è sicuramente quella che subisce la maggior pressione, perché l’Unione Europea si sta impegnando in una gestione più virtuosa di questo materiale, cercando di associare allo sviluppo delle aziende un impatto ambientale sempre più basso.
Oggi le imprese che producono, commerciano, utilizzano plastica sono molto più attente di qualche anno fa a ogni aspetto che può incidere sul futuro delle persone e della natura.
Per questo motivo quelle più attente hanno già implementato processi utili a ridurre il loro impatto ambientale.
Un esempio di sostenibilità ambientale di un’azienda
Cosa può fare un’azienda che produce packaging in plastica per continuare a crescere senza influire negativamente sul clima e sulle risorse naturali?
I punti su cui può intervenire chi costruisce imballaggi plastici sono sostanzialmente tre:
- Utilizzare quanto più possibile plastica riciclata
- Diminuire l’utilizzo di plastica non riciclata
- Sfruttare le tecnologie per generare energia pulita
Intervenendo con investimenti mirati e puntando sulla ricerca e lo sviluppo di packaging eco-friendly, un’azienda di questo settore può ottenere benefici sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista economico (spese per l’energia ridotte, maggiore attrattività del brand).
La sostenibilità ecologica deve essere certificata
È fondamentale che le aziende produttrici e utilizzatrici di plastica si impegnino per ottenere certificazioni utili a evidenziare gli sforzi fatti per essere più ecologiche.
Non basta comunicare al pubblico che si è installato un impianto fotovoltaico o che l’azienda utilizza il 50% di plastica riciclata, ma bisogna mostrare documenti di enti terzi per creare fiducia ed eliminare ogni dubbio.
Volendo fare un esempio reale, basta vedere come Casone azienda che produce contenitori in plastica, mostri chiaramente le certificazioni rilasciate da EcoVadis, IPPR, PRS.
EcoVadis monitora la performance di sostenibilità dei loro fornitori in 150 settori e oltre 160 paesi.
IPPR è l’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo che rilascia il primo marchio italiano ed europeo “Plastica Seconda Vita”, che certifica prodotti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici.
PRS, invece, concede la sua Green Label alle aziende che utilizzano pallet riciclati per movimentare le merci.
Ogni piccolo tassello che contribuisce alla sostenibilità ambientale deve essere testato, certificato, comunicato correttamente per tranquillizzare i consumatori e ispirare le aziende ancora in dietro nel percorso verso un’industria green.